Diventare mamma è un miracolo della natura che ogni (o quasi purtroppo) donna ha il privilegio di vivere in prima persona, ma è anche l’inizio dell’assunzione di una grossa responsabilità nei confronti di una nuova vita.
Inoltre la gravidanza è un evento delicatissimo che deve essere rispettato anche in seguito al parto vero e proprio, quando cioè ha inizio il periodo di puerperio.
Che cos’è il puerperio?
Il puerperio è il periodo di tempo durante il quale l’apparato genitale femminile riprende la sua normale funzionalità dopo un parto.
Solitamente lo si fa coincidere con il lasso di tempo che intercorre tra le prime due ore successive al parto (che iniziano con l’espulsione della placenta o secondamento e sono definite post-partum per i drastici cambiamenti che le caratterizzano, segnando il passaggio dell’organismo dallo stato gravidico a quello puerperale appunto) e la ricomparsa del ciclo mestruale. A fine puerperio dunque, l’apparato genitale è di nuovo nelle condizioni anatomo-funzionali caratteristiche del periodo di pre-parto.
Esso dura in genere 6-8 settimane, al termine delle quali è possibile programmare la prima visita ginecologica.
Le analisi gratuite post parto
È bene specificare che non esiste un elenco completo di esami da fare gratuitamente, ma il Ministero della Salute in collaborazione con le varie ASL dislocate su tutto il territorio nazionale, ha diramato linee guida precise.
Il Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna, ha pubblicato la seguente informativa:
“Dopo il parto, la neo-mamma può rivolgersi all’ostetrica del Consultorio per le visite di controllo e il sostegno per l’allattamento al seno, per la cura del piccolo/a e per conoscere quali presidi utilizzare per la contraccezione post partum.
Questo servizio fa parte del percorso nascita, un modello coordinato di assistenza da parte di più operatori e servizi, che seguono la donna dall’inizio della gravidanza fino a dopo il parto.
Per richiedere questi esami, non c’è bisogno della richiesta del medico di famiglia.
L’assistenza viene erogata gratuitamente su richiesta della donna, tramite indicazione del reparto dove ha partorito, del medico di famiglia o del pediatra di libera scelta.”
Il nostro consiglio, dunque, è quello di informarsi direttamente alla propria ASL o al proprio medico di base.
La normale condizione del puerperio
Il puerperio è un periodo caratterizzato da molti cambiamenti fisici; durante il quale possono sopraggiungere alcuni disturbi fisiologici quali alterazioni della diuresi o lochiazioni (semplici perdite di sangue dovute all’espulsione della placenta) e che si conclude con il ritorno delle mestruazioni.
Non sono da sottovalutare anche i danni psicologici: circa il 70% delle neo-mamme, in successione al repentino crollo di estrogeni e progesterone, può entrare in uno stato di malessere mentale dovuto a spossatezza sia fisica che mentale per l’appena concluso travaglio.
Questo stato di malessere si manifesta tramite malinconia ed è spesso denominato baby blues o maternity blues, durante il quale la donna è purtroppo preda di situazioni di tristezza, irritabilità e inquietudine e che tende a svanire entro le prime due settimane dal parto.
Cosa fare subito dopo il parto
Innanzitutto, prima che madre e neonato vengano dimessi è necessario che la madre sia stata informata sulle cure di routine e sulle modalità di allattamento.
Va poi garantita una continuità assistenziale dopo la nascita che varia da centro a centro.
Per un efficace monitoraggio del puerperio si raccomandano naturalmente i controlli clinici del caso, con particolare riguardo all’allattamento e all’attenzione per l’insorgere di forme di depressione e di disagio della mamma.
È fondamentale porre poi particolare attenzione alla valutazione dei seguenti parametri: colorito cutaneo, temperatura all’inguine, polso, pressione arteriosa, altezza del fondo uterino, caratteristiche delle lochiazioni, delle eventuali ferite e degli arti inferiori.
Monitoraggio del puerperio
Durante la prima visita vaginale, il ginecologo controlla che eventuali lacerazioni o incisioni subite durante il parto siano ben cicatrizzate, che non siano insorte infezioni e che i punti di sutura siano riassorbiti.
Esamina anche la cicatrice sull’addome in caso di parto cesareo.
Segue poi la palpazione dell’addome, che certifica che l’utero sia effettivamente tornato alle dimensioni precedenti la gravidanza.
È anche necessaria una semplice e delicata palpazione del seno, che in allattamento diventa molto sensibile, per escludere la presenza di indurimenti e noduli.
Infine è di ovvia importanza un emocromo, l’esame del sangue che permette di scovare un eventuale stato di anemia (che prevede una normalissima cura a base di ferro) abbastanza frequente tra le donne che hanno partorito da poco.
Offerta per il puerperio
Esiste ovviamente diversità d’offerta tra le strutture più grandi e quelle più modeste anche per quanto riguarda l’assistenza al puerperio.
Oltre alla visita post–partum, gratuita per tutte le strutture, grandi o piccole che siano, la prima assistenza al neonato dopo le dimissioni, non è sempre gratuita.
Mentre quindi la visita ostetrica postparto è inclusa nell’assistenza di base (di norma), una visita domiciliare su casi specifici è a pagamento.