Con la trentatreesima settimana, ha ufficialmente inizio il nono mese di gravidanza. Contrariamente a quanto si pensa, il nono mese di gravidanza non coincide sempre con il parto: poiché non è possibile – a meno di un parto cesareo – manipolare la nascita del bambino, bisogna ascoltare i suoi movimenti, prendersi del tempo per imparare a gestire l’ansia da parto, e tutto ciò che ha a che fare con questo splendido momento.
In genere, sebbene la gravidanza si consideri a termine attorno alle 36esima settimana, molti bambini possono nascere dopo, fino alla quarantaduesima settimana. Per questo motivo, è importante dedicare l’ultimo mese di gravidanza da un lato al riposo, dall’altro lato alla programmazione del parto anche da un punto di vista organizzativo, chiedendo consigli e suggerimenti al ginecologo circa il tipo di parto, oppure le tecniche per non sentire dolore, o ancora la donazione del cordone ombelicale.
La trentatreesima settimana
È quella che, ufficialmente, determina l’inizio del nono mese. Se il bimbo nascesse in questa settimana, sarebbe comunque considerato ancora prematuro, perciò verrebbe messo in incubatrice, fino al raggiungimento dei 2 kg di peso, considerati importanti per la sua sopravvivenza.
In questa settimana la stanchezza prende il sopravvento ed accompagnerà la futura mamma fino alla fine della gravidanza: il pancione è molto grande, l’utero molto largo, e ciò può creare anche dolori e fastidi alle costole ed al nervo spinale.
La trentaquattresima settimana
In questo momento è importante una visita dal ginecologo, per capire se il bimbo si trova in posizione podalica oppure cefalica: nel primo caso, sarà infatti necessario guidare il piccolo a guadagnare la normale posizione del parto (quella cefalica), attraverso tecniche ed esercizi di vario tipo, e se ciò non sarà possibile si programmerà insieme al ginecologo un parto cesareo.
Se il piccolo ha già guadagnato la posizione cefalica, i calci potrebbero essere più fastidiosi perché sarebbero mirati alle costole: il riposo è importante, ma è anche necessario cercare di mantenersi attive, magari attraverso una ginnastica dolce, una passeggiata con un’amica, senza rimanere per troppo tempo sul letto o sul divano.
La trentacinquesima settimana
I dolori alla schiena, alle costole, al basso ventre, si fanno sempre più insistenti. Ciò è del tutto normale perché il piccolo avrà assunto la posizione cefalica, ed i suoi (piccoli ma comunque presenti) movimenti si faranno sentire, soprattutto sulle costole e alla schiena.
Il bimbo non ha più spazio per muoversi e teoricamente, alla vigilia della trentaseiesima settimana, sarebbe pronto per nascere: per questo motivo, da questo momento in poi è bene essere pronte ed organizzate.
La trentaseiesima settimana
In questo momento ha ufficialmente inizio la settimana decisiva, quella in cui il piccolo è ormai già formato ed aspetta solo di nascere: da questa settimana in poi, ogni momento è buono per venire al mondo.
La preparazione al parto deve essere quindi un obiettivo della futura mamma, non solo per se stessa ma anche per il papà, che va preparato e supportato soprattutto nel caso in cui abbia deciso di nascere.
Dal punto di vista della sfera sessuale, l’utero che scende verso il basso e comprime sulla vescica provoca senza dubbio diverse cistiti, e ciò può rendere difficile il rapporto ed anche un po’ fastidioso e doloroso. Bisogna pertanto cercare di agire con estrema delicatezza, e dedicarsi alle coccole, anche nei confronti del bimbo, che in questo momento è in grado di riconoscere perfettamente le voci ed i movimenti di mamma e papà.
La trentasettesima settimana
In questo momento, il bimbo può decidere di nascere in qualunque istante, e sebbene non cresca in altezza, prende più velocemente peso, che si accumula sotto forma di grasso cutaneo: il bimbo cresce circa 200 grammi al giorno.
La stanchezza la fa da padrona, ed i movimenti diventano più lenti: dedicare tempo al riposo è molto importante, soprattutto adesso che si è davvero prossime al parto.